Tu,
cogli
propaggini di fiato
assiso…
respirando del creato,
poni le arti
ad elevare suoni e gigli
mimando la preghiera col pensiero,
placa l’errore della frivolezza
dei tuoi figli e siedi
quell’argine del fiume di saggezza
infine prega!
Oh Immenso
Tu
che lieviti la vita ed imponi
il turbinar di logiche celesti
monda la mia carne e le mie vesti
dei miei pensieri fa che siano dei lembi
di evaporato amore,
l’umile saggezza accogli
e dona incenso…
di quelle spire in cielo che tu poni
Oh Infinito
togli spurie
e quei tranelli, cancro della vita,
che s’abbattono lame di rasoio
e tutti quegli inciampi. fosti…
Tu
che ci creasti per metterci alla prova,
fa
che ognuno trovi quel lume ambito
la piccola fiammella a rischiarar
le pieghe scure di succinte vesti
fa
che ognor si desti l’uomo
colui che tu ponesti
tra logiche abissali,
quel soffio di ragione…
ritornaci la guida al fine
quel sublimale stato
che ci rischiari il fiato!
Autore: mp47pasquino © t.d.r.
Poesia pubblicata il 31/08/2011